“La curiosità è la dote principale di ogni giornalista”

“La curiosità è la dote principale di ogni giornalista” questo ci ha detto Antonio Boschi, giornalista Rai, ospite della nostra redazione.

Abbiamo deciso di approfittare della sua visita per fargli alcune domande e chiedere qualche consiglio.

Da piccolo pensava già di fare il giornalista?

In realtà no, da bambino volevo fare l’ingegnere. Non volevo fare il giornalista, mi piaceva scrivere storie inventate, soprattutto in quarta e in quinta elementare.

Quando e perché ha deciso a fare il giornalista?

Ho scoperto che non sapevo far nient’altro, e poi mi interessava scoprire le cose. Così ho iniziato a lavorare in un settimanale di Piacenza negli anni Ottanta.

Come si sentiva all’inizio della carriera? Quali difficoltà ha incontrato?

A dire la verità mi sentivo come un ragazzo che doveva cambiare lavoro, perché nel settore del giornalismo si viene sfruttati. Si scrive molto e si percepisce uno stipendio basso.

A quale giornalista si è ispirato quando ha iniziato la sua carriera?

Mi sono ispirato a mio padre, Nando Boschi. Era un cronista che si occupava di cronaca nera per Libertà.

Quali doti sono necessarie per diventare giornalista?

Le doti necessarie per essere giornalista sono l’essere curiosi, saper scrivere in modo chiaro, semplice e comprensibile.

Cosa fa quando le viene comunicata o individua una notizia?

Quando trovo una notizia mi assicuro che sia tale e che sia abbastanza interessante da essere pubblicata e divulgata.

Quali sono stati i suoi scoop più avventurosi ed entusiasmanti?

Di sicuro il crack Parmalat agli inizi degli anni Duemila. E’ stata una vicenda che ha fatto soffrire molti risparmiatori in tutta Italia.

E’ difficile fare il suo lavoro?

Essere giornalisti è difficile solo se non ci si impegna.

Quali personaggi famosi ha intervistato?

Ho intervistato sportivi, come Ronaldo dell’Inter, la mia squadra del cuore, attori e politici. Ma non è questo l’importante: le vicende che mi hanno toccato di più sono state quelle vissute da gente comune.

Cosa le piace di più del suo lavoro?

Non avere orari e non sapere cosa farò il giorno dopo.

Cosa vuol dire per lei essere giornalista?

Per me essere giornalista vuol dire essere una persona che racconta con precisione un fatto che deve merita essere raccontato.

Cos’è per lei una notizia?

Un fatto che merita di essere raccontato e pubblicato. In realtà per me tutto può diventare notizia se è interessante.

Da cosa si deve partire per fare un’ intervista?

Dipende dall’ intervista, un giornalista deve porre, a personaggi noti, domande “graffianti” e deve “stare con la schiena diritta” cioè non essere accondiscendente.

A quali servizi sta lavorando?

In questo periodo sta lavorando a servizi di carattere economico e sindacale.

Qual è la parte più divertente del suo lavoro?

Partecipare ad incontri, occuparsi di fatti interessanti e non avere orari.

Consiglierebbe il suo lavoro anche a noi?

Sì, lo consiglierei a voi anche se è difficile comunque seguite la vostra strada e scegliete il lavoro che più vi piace.

La redazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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